(tralaltro.it) |
Ed ecco che, finalmente!, siamo arrivati all'ultimo degli esponenti di spicco del 'movimento' dei cd 'Custodi dell'Ortodossia Cattolica' che sempre più, haimé, sta diventando pericoloso ("pericoloso" perché istiga all'odio ed alla mancanza di rispetto altrui!): è di questi giorni la notizia del plateale abbandono da parte della CEI (e, quindi, della Chiesa) di Silvio Berlusconi e di Forza Italia (ci si riferisce alle esternazioni in merito alla sentenza di assoluzione sul caso Ruby da parte della Cassazione) e del suo affatto velato interesse per l' NCD di Alfano, con tutto ciò che questo comporta.
Ma è inutile dilungarsi su questo triste aspetto della questione. Passiamo invece, di corsa, a parlare di quest'ultimo dei quattro moschettieri (gli altri, lo ricordo, erano: Mario Adinolfi, Costanza Mariano, e Padre Maurizio Botta) che, insieme a Massimo Introvigne tanto danno stanno creando nel nostro paese spacciando delle idee e dei concetti profondamente e radicalmente omofobi e fuorvianti come delle verità negate dall'"egemonia gender" (si, secondo loro, in Italia, in questo momento vi è la prevalenza di una mentalità aperta e disponibile al mondo glbt che tanto male sta facendo alla famiglia tradizionale da loro strenuamente difesa!...parole loro pur se estrapolate dal contesto...).
Insomma, complimenti per chi ha iniziato con questa 'offensiva omofoba mascherata da tranquilla reazione': le sentinelle in piedi (idea geniale), ad esempio, non insultano, non portano striscioni di protesta, non offendono, stanno soltanto ferme e zitte in piedi a leggere libri con ciò esprimendo la loro volontà di difesa della famiglia tradizionale e dei suoi valori. Lo stesso fanno i moschettieri: iniziano e sviluppano tutti i loro discorsi ed i loro articoli parlando di difesa delle loro idee e principi contro lo strapotere gender che non gli permette di esprimersi. Peccato che, haimé di nuovo, ultimamente si senta parlare solo e soltanto di loro e delle loro idee e peccato anche che si possano muovere e parlare senza tema alcuna di legittime rimostranze, visto che così facendo altro non si fa che il loro "gioco"; peccato, infine, e soprattutto, che gran parte del potere - quello vero e pericoloso - cattolico e chiellino ormai si sia apertamente e spudoratamente schierato con loro e stia creando questo fronte sempre più vasto e variegato con, come detto, sia il Ncd (partito da niente che diventerà il nuovo partito principale della destra!) che la parte della Lega che non si riconosce in Salvini ma in Tosi (è di questi giorni la scissione. Non dimentichiamo poi, che Maroni, Governatore della Lombardia leghista, a suo tempo ha partecipato, chiudendo i lavori, al convegno stra-omofobo sulla tutela della famiglia di Milano!). La destra omofoba sta galoppando verso la meta del disconoscimento degli altrui diritti senza soluzione di continuità...
Peccato, infine e soprattutto, che il loro atteggiamento sbandierato come 'difensivo' ed 'inerme' sia in realtà e nei fatti profondamente ed ingiustamente 'offensivo', 'aggressivo' ed 'omofobo'!!.
Ma torniamo al 'nostro prode' moschettiere.
Insomma, complimenti per chi ha iniziato con questa 'offensiva omofoba mascherata da tranquilla reazione': le sentinelle in piedi (idea geniale), ad esempio, non insultano, non portano striscioni di protesta, non offendono, stanno soltanto ferme e zitte in piedi a leggere libri con ciò esprimendo la loro volontà di difesa della famiglia tradizionale e dei suoi valori. Lo stesso fanno i moschettieri: iniziano e sviluppano tutti i loro discorsi ed i loro articoli parlando di difesa delle loro idee e principi contro lo strapotere gender che non gli permette di esprimersi. Peccato che, haimé di nuovo, ultimamente si senta parlare solo e soltanto di loro e delle loro idee e peccato anche che si possano muovere e parlare senza tema alcuna di legittime rimostranze, visto che così facendo altro non si fa che il loro "gioco"; peccato, infine, e soprattutto, che gran parte del potere - quello vero e pericoloso - cattolico e chiellino ormai si sia apertamente e spudoratamente schierato con loro e stia creando questo fronte sempre più vasto e variegato con, come detto, sia il Ncd (partito da niente che diventerà il nuovo partito principale della destra!) che la parte della Lega che non si riconosce in Salvini ma in Tosi (è di questi giorni la scissione. Non dimentichiamo poi, che Maroni, Governatore della Lombardia leghista, a suo tempo ha partecipato, chiudendo i lavori, al convegno stra-omofobo sulla tutela della famiglia di Milano!). La destra omofoba sta galoppando verso la meta del disconoscimento degli altrui diritti senza soluzione di continuità...
Peccato, infine e soprattutto, che il loro atteggiamento sbandierato come 'difensivo' ed 'inerme' sia in realtà e nei fatti profondamente ed ingiustamente 'offensivo', 'aggressivo' ed 'omofobo'!!.
Ma torniamo al 'nostro prode' moschettiere.
(5) Marco Scicchitano
Di Marco Scicchitano, dal sito paoline.it, sappiamo che è uno psicologo e psicoterapeuta; Ricercatore Clinico presso l'ITCI di Roma, si occupa di adolescenti e di problematiche dello sviluppo.
Il suo nome ha iniziato a circolare avendo scritto, insieme a Tonino Cantelmi, il libro "Educare al femminile e al maschile"(edizioni Paoline), contro "i rischi della teoria Gender". Secondo i sostenitori del libro, infatti, gli autori "esaminano le differenze scientificamente fondate, in termini neurofisiologici e psicologici, tra maschi e femmine e come queste differenze potrebbero essere raccolte e valorizzate in ambito educativo".
Siete già sconvolte? E' troppo presto, prima leggete qui di seguito cosa dice del libro l'Articolo "Presentato il nuovo libro di Cantelmi e Scicchitano sui rischi della teoria Gender" di Paolo Voltaggio per romagiornale.it (link in fondo al Post). L'articolo, infatti, inizia subito, dopo i toni trionfalistici sul presunto “Sold out” alla presentazione del libro tenutasi nella Sala Ovale della Chiesa Nuova (come fa ad essere un 'sold out' se si è tenuta in una chiesa?), con il concetto di fondo di tutto il libro e, quindi di tutto l'articolo che riporterò con le loro esatte parole: <<il lettore sta per iniziare un viaggio, un’avventura esplorativa” (incipit della presentazione del libro scritta dalla psicoterapeuta Chiara D’Urbano). "Un viaggio che tanti sentono di dover intraprendere richiamati dalla consapevolezza di un’urgenza sempre più sentita: quella di frenare l’ondata ideologica della teoria del gender, secondo la quale ogni persona, sin dalla più tenerissima età, avrebbe il diritto di scegliere il proprio orientamento e il proprio comportamento sessuale" (Si, lo so, potrei anche fermarmi qui: abbiamo capito il concetto e non ci sarebbe altro da aggiungere, ma voglio/debbo continuare...).
Di Marco Scicchitano, dal sito paoline.it, sappiamo che è uno psicologo e psicoterapeuta; Ricercatore Clinico presso l'ITCI di Roma, si occupa di adolescenti e di problematiche dello sviluppo.
Il suo nome ha iniziato a circolare avendo scritto, insieme a Tonino Cantelmi, il libro "Educare al femminile e al maschile"(edizioni Paoline), contro "i rischi della teoria Gender". Secondo i sostenitori del libro, infatti, gli autori "esaminano le differenze scientificamente fondate, in termini neurofisiologici e psicologici, tra maschi e femmine e come queste differenze potrebbero essere raccolte e valorizzate in ambito educativo".
Siete già sconvolte? E' troppo presto, prima leggete qui di seguito cosa dice del libro l'Articolo "Presentato il nuovo libro di Cantelmi e Scicchitano sui rischi della teoria Gender" di Paolo Voltaggio per romagiornale.it (link in fondo al Post). L'articolo, infatti, inizia subito, dopo i toni trionfalistici sul presunto “Sold out” alla presentazione del libro tenutasi nella Sala Ovale della Chiesa Nuova (come fa ad essere un 'sold out' se si è tenuta in una chiesa?), con il concetto di fondo di tutto il libro e, quindi di tutto l'articolo che riporterò con le loro esatte parole: <<il lettore sta per iniziare un viaggio, un’avventura esplorativa” (incipit della presentazione del libro scritta dalla psicoterapeuta Chiara D’Urbano). "Un viaggio che tanti sentono di dover intraprendere richiamati dalla consapevolezza di un’urgenza sempre più sentita: quella di frenare l’ondata ideologica della teoria del gender, secondo la quale ogni persona, sin dalla più tenerissima età, avrebbe il diritto di scegliere il proprio orientamento e il proprio comportamento sessuale" (Si, lo so, potrei anche fermarmi qui: abbiamo capito il concetto e non ci sarebbe altro da aggiungere, ma voglio/debbo continuare...).
Continua infatti l'articolo: "La preoccupazione è del tutto attuale giacchè l’ideologia del gender rischia di infiltrarsi all’interno delle scuole italiane di ogni ordine e grado tramite gli ormai tristemente noti opuscoli (“Educare alla diversità”) predisposti dall’Istituto T.A.Beck di Torino su incarico dell’UNAR (l’ufficio ministeriale per la repressione delle discriminazioni)".
"Un rischio che è attentamente monitorato dalle Associazioni famigliari e della scuola, del tutto ignorate dall’Unar, che hanno invitato tutti a segnalare eventuali diffusioni degli opuscoli nelle scuole. A tal proposito il Forum delle Associazioni Famigliari, tramite le associazioni aderenti (tra le quali l’Associazione Identità Cristiana) ha invitato tutti i genitori, insegnanti e studenti a segnalare l’utilizzo improprio degli opuscoli dopo che è stato sconfessato il grande bluff e dal Dipartimento delle Pari opportunità è partita «una nota formale di demerito al direttore dell’Unar, Marco De Giorgi», per la diffusione nelle scuole di materiale mai approvato, e addirittura mai conosciuto da chi di dovere".
Ma, attenzione, ora viene il meglio!: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate“. Con queste parole del 1905 di Gilbert Keith Chesterton, il professor Andrea Monda, docente di religione ed esperto di letteratura anglosassone (la cui intervista "arricchisce il libro") ha focalizzato l’obiettivo del viaggio che il libro invita ad intraprendere. Ha poi ripercorso alcune splendide pagine di Clive Staples Lewis per il quale “uomo e donna si completano vicendevolmente, come il bottone e l’occhiello, come il violino e l’archetto” e ha fatto rivivere, fornendo ai presenti le giuste lenti di lettura, le fantastiche pagine del Signore degli Anelli di Tolkien (ricordando la storia di Eowyn, un personaggio femminile che ama non corrisposta Aragorn e che reagisce a questo dolore, assumendo una condotta volitiva da “femminista” ante litteram che, però, la condannerà alla frustrazione. Sarà l’amore di Faramir a salvarla, recuperando tutta la sua femminilità).
Avete letto, si? Ebbene ce ne ancora...ecco la conclusione del prof. Monda: "Ha concluso evidenziando il vero rischio della teoria del gender: ”ciò che è letale per l’umanità, è dunque la divisione, mentre la distinzione è ciò che conferisce la vita. Il rischio più grande, quindi, per la società di oggi è proprio quello della indistinzione, a partire da quella tra i sessi".
Prof. Monda (maxresdefault su youtube.com) |
Avete letto, si? Ebbene ce ne ancora...ecco la conclusione del prof. Monda: "Ha concluso evidenziando il vero rischio della teoria del gender: ”ciò che è letale per l’umanità, è dunque la divisione, mentre la distinzione è ciò che conferisce la vita. Il rischio più grande, quindi, per la società di oggi è proprio quello della indistinzione, a partire da quella tra i sessi".
Prof. Cantelmi (omniamagazine.it) |
Un punto di vista “rigorosamente scientifico (piscologico e neurobiolgico) e quindi “prereligioso” e “anti-ideologico” (avete letto, si?) perchè la riflessione possa essere condivisa e libera da categorie aprioristiche”, con un intento puramente educativo “ ha ricordato Chiara D’Urbano, ripercorrendo la sua presentazione nelle prime pagine del libro. >>
Ed arriviamo così all'apoteosi: <<Proprio questo è il punto centrale del lavoro del Prof. Cantelmi e del Dott. Scicchitano, la chiave vincente per evidenziare il vero punto debole della battaglia ideologica in atto: muoversi all’interno della cornice biologica, di ciò che è in natura, dell’essere umano distinto in maschio e femmina, una cornice biologica “considerata non come una zavorra o un’artificiosa costruzione della nostra cultura, ma come un dato di fatto dell’umano, senza sfumature o possibilità intermedie, da cui, però, si può partire per valorizzare peculiarità e specialità, queste sì, secondo un’infinita gamma di coloriture, tante quanti sono gli esseri umani”.>> << Cosa è maschile, cosa è femminile? Che cosa è dato o che cosa è innato nell’essere maschio o femmina? Quali sono le predisposizioni di un figlio maschio o di una figlia femmina? L’essere diversi vuole dire essere anche diseguali? Che tipo di approccio è richiesto alle cosiddette agenzie educative: famiglia, scuola, istituzioni? Che valenza hanno le scuole omogenee, così diffuse nel mondo anglosassone? Il dibattito su questo argomento è aperto a livello internazionale, ma in Italia se ne discute poco. Perché? Probabilmente, affermano gli autori, per la paura a non volersi esporre e affermare alcune verità e quindi per non essere tacciati come discriminatori o reazionari o retrogradi.>> (discriminatori, reazionari e retrogradi: parole loro!)
Ed eccoci al 'nostro' Marco Scicchitano, del quale si dice che <<ha quindi condotto tutti i presenti nel viaggio esplorativo che il libro propone ripercorrendo con grande chiarezza il “leit motiv” del libro: dare una risposta a queste domande con tesi scientifiche e sociologiche esposte in maniera accessibile e divulgabile senza mai far dimenticare al lettore l’importanza di un idoneo atteggiamento da parte dei genitori ed educatori nell’incanalare le potenzialità dell’essere femmina e maschio dei propri figli o allievi e nel proporre un modello coerente e credibile. La psicologia non lavora con stereotipi ma piuttosto con schemi e rappresentazioni, che sono cosa ben diversa dai primi. Non bisogna commettere l’ errore metodologico di considerare l’appartenenza sessuale come uno stereotipo. Il sesso, infatti, è innanzitutto una componente biologica, che, di conseguenza, plasma indelebilmente la psiche e l’apprendimento. Ha ricordato infatti che fin dall’ottava settimana di gestazione, i testicoli dell’embrione maschio producono testosterone, “maschilizzando” così il cervello e già dall’infanzia, dunque, bambini e bambine manifestano comportamenti eminentemente maschili o femminili, cosicché i primi saranno attratti da “movimento e rumore”, le seconde dalla qualità delle relazioni umane. Nel nostro desiderio sessuale, ha concluso Scicchitano, è iscritta la nostra apertura alla vita, possibile soltanto attraverso corpi e menti diversi.>>
La Miriano (foto dal suo sito) |
<<Costanza Miriano, intervistata nel libro e testimonial della serata, è stata eccezionale per la sua semplicità e naturalezza, con esempi molto concreti e famigliari (della sua famiglia!) e con una varietà di colori degna del miglior paesaggista, ha attualizzato le caratteristiche della mascolinità che nulla hanno a che vedere con il “machismo”. Suo l’unico accenno, per così dire, “confessionale” della serata allorchè ha precisato che ”la diversità maschile/femminile è qualcosa che ricorda la “dinamica trinitaria”. Se lo specifico femminile è il “bisogno dello sguardo” e della relazione, l’uomo è più portato alla risoluzione dei problemi.
Quanto alle caratteristiche della femminilità, è bastato ascoltarla nei quindici minuti, rigorosamente a lei assegnati e cronometrati (come è suo costume) dal padrone di casa Padre Maurizio Botta.
Padre Botta (vitatrentina.it) |
Ed ecco la conclusione dell'Articolo <<Parole che hanno dato grande speranza e motivazione al pubblico che con uno scrosciante applauso ha manifestato tutta la sua disponibilità a “testimoniare che due più due fa quattro e che le foglie sono verdi in estate”. Tutto ciò con intelligenza, simpatia ed amicizia. Tre armi pacifiche ma efficaci che Padre Maurizio Botta ha suggerito di impugnare.>> - Non appare necessario commentare oltre. -
Se però non ne avete abbastanza, siete stoiche o semplicemente sentite di dover espiare chissà quali colpe, continuate a leggere l'intervista a Scicchitano riportata nell'Articolo "Femminile e maschile: dove sta la differenza" di Giulia Tanel per la testata amica la Nuova Bussola Quotidiana, di Adinolfi e trovata sul sito amicidilazzaro.it (link in fondo al Post).
Ecco l'Articolo: << Ultimamente si parla molto di uomini e donne, di maschile e femminile, di stereotipi di genere più o meno influenzati dalla cultura e dalla società di riferimento, e via discorrendo… E spesso l’impressione è che la confusione riguardo a queste tematiche sia tanta, anche all’interno delle realtà ecclesiali. Per dissipare qualche dubbio e contribuire a fare chiarezza, La Nuova Bussola Quotidiana ha interpellato Marco Scicchitano, co-autore con Tonino Cantelmi di Educare al femminile e al maschile (Ed. Paoline).
D. Quali sono le differenze che intercorrono tra i binomi “maschio e femmina” e “maschile e femminile”?
* * * * *
Scicchitano (maxresdefault su youtube.com) |
Se però non ne avete abbastanza, siete stoiche o semplicemente sentite di dover espiare chissà quali colpe, continuate a leggere l'intervista a Scicchitano riportata nell'Articolo "Femminile e maschile: dove sta la differenza" di Giulia Tanel per la testata amica la Nuova Bussola Quotidiana, di Adinolfi e trovata sul sito amicidilazzaro.it (link in fondo al Post).
Ecco l'Articolo: << Ultimamente si parla molto di uomini e donne, di maschile e femminile, di stereotipi di genere più o meno influenzati dalla cultura e dalla società di riferimento, e via discorrendo… E spesso l’impressione è che la confusione riguardo a queste tematiche sia tanta, anche all’interno delle realtà ecclesiali. Per dissipare qualche dubbio e contribuire a fare chiarezza, La Nuova Bussola Quotidiana ha interpellato Marco Scicchitano, co-autore con Tonino Cantelmi di Educare al femminile e al maschile (Ed. Paoline).
D. Quali sono le differenze che intercorrono tra i binomi “maschio e femmina” e “maschile e femminile”?
Maschio e femmina sono una realtà biologica data e corrispondono alla naturale diversificazione sessuale della specie umana. Maschile e femminile descrivono invece la realtà psicologica e culturale che si viene a creare intorno alla realtà biologica, e a partire da essa. Un grave errore di alcune derive culturali moderne è non considerare l’ancoraggio che il dato culturale ha nel biologico.? male-vs-female-brain
D. È molto significativo che nel titolo del vostro libro si parli di educazione: quali sono i principali accorgimenti che genitori, educatori e insegnati dovrebbero avere ben presente nell’aiutare i bambini e i ragazzi a trovare la propria identità?
D. È molto significativo che nel titolo del vostro libro si parli di educazione: quali sono i principali accorgimenti che genitori, educatori e insegnati dovrebbero avere ben presente nell’aiutare i bambini e i ragazzi a trovare la propria identità?
Un punto importante è che è sempre e comunque necessaria l’accoglienza della specificità originale di cui ogni persona umana è portatrice. Capire le sue peculiarità originali e le caratteristiche che gli sono proprie è il modo concreto in cui manifestiamo concretamente l’accoglienza: “accogliendo” la ricchezza che possiede. Nel nostro lavoro abbiamo imparato a svincolarci dagli schemi preconfezionati e mantenere uno sguardo il più possibile “pulito” e scevro dai condizionamenti che derivano dalle posizioni ideologiche. In questo modo è risultato evidente che ci sono delle differenze irriducibili tra maschi e femmine, delle quali è importante tener conto in campo educativo. Il modo di reagire alla disciplina è molto differente, così come il modo di vivere la sessualità è molto diverso, soprattutto in età adolescenziale. Anche i tempi di sviluppo delle facoltà cognitive, così come quelli di elaborazione degli stati emotivi variano con significatività a seconda se si è maschi e femmine.
D. Uomini e donne sono profondamente diversi: la biologia, la neurologia e la psicologia lo attestano in maniera inconfutabile. Quali sono le principali peculiarità proprie dell’universo maschile e di quello femminile?
D. Uomini e donne sono profondamente diversi: la biologia, la neurologia e la psicologia lo attestano in maniera inconfutabile. Quali sono le principali peculiarità proprie dell’universo maschile e di quello femminile?
Un punto fondamentale da ricordare è che le variabilità individuali sono elevatissime all’interno di un insieme di persone, per cui non abbiamo nessun problema a riconoscere che ci possono essere maschi cui piace giocare con le case di bambole e femmine appassionate di calcio. La persona umana è sempre talmente ricca e profonda che deve essere riconosciuta anzitutto come individuo con risorse e caratteristiche proprie. Tuttavia, essendoci delle costanti riconoscibili e documentate che caratterizzano il maschile e il femminile, soprattutto nella fascia di età d’interesse per l’educazione, è utile stabilire quali esse siano e come possono essere valorizzate. Le donne hanno in dotazione un insieme di qualità biologiche che le fanno essere orientate alla relazionalità fin dalle prime ore di vita: capacità uditive e sensibilità a specifici pattern visivi, capacità di sintonizzazione empatica e capacità di espressione verbale. I maschi hanno invece delle caratteristiche biologiche che li fanno protendere per avere un atteggiamento esplorativo e di dominio nei confronti dell’ambiente spaziale e sociale. Il testosterone li spinge ad essere aggressivi e a ricevere gratificazione dal successo; le abilità visive, la muscolatura e la conformazione fisica li mettono in una situazione tale da trovare divertente e interessante il gioco fisico, il movimento, la competizione. Ovviamente tutte queste differenze variano molto a seconda dell’età e dello sviluppo personale.
D. La diversità – specialmente in campo educativo, ma non solo – è un valore troppo spesso sottovalutato, e anzi considerato quale elemento problematico. Com’è invece possibile valorizzare la ricchezza che nasce dalla differenza tra maschile e femminile?
Nel libro raccontiamo una storia, che trovo molto efficace. Un giorno una bambina, guardando i fratelli maschi avventurarsi con il padre nella foresta per imparare i primi rudimenti della caccia si era sentita offesa e, dopo aver seguito per un po’ il gruppetto, sconsolata, si era voltata ed era tornata verso casa a testa bassa. Lì aveva trovato il nonno, che come accadeva di frequente era seduto vicino alla porta di casa. Spesso lo si poteva trovare lì, quando non si occupava del suo orto. Le venne spontaneo avvicinarsi e accoccolata sulle sue gambe rimase lì, un po’ imbronciata. Il nonno, che aveva assistito alla scena, la prese per la mano. «Vieni», le disse, «andiamo a fare una passeggiata nell’orto. Ti va?». «Sì nonno, andiamo». Era bello camminare con il nonno, faceva sempre piccoli passi, uno dopo l’altro, proprio come la bimba. I due, piano piano, si incamminarono verso l’orto, entrarono nel piccolo recinto, e si infilarono nei filari. «Guarda lì nonno! Sono rossi rossi!». «È vero, di questa stagione hanno proprio un bel colore i pomodori, guarda come è diverso da quello delle melanzane, quel viola che si trasforma in bianco come una magia, vedi?». Il nonno le faceva notare la varietà di tutte le piante, alcune imponenti e alte, altre piccole, alcune con i frutti grandi e pesanti, altre rigogliose, altre con steli e fusti sottili. La bimba era estasiata. «Ora guarda piccola, ogni pianta è diversa da un’altra, e a ognuna io le do l’aiuto che ci vuole per farla crescere e dare frutti, e ogni aiuto è diverso, come ogni pianta è diversa». La bimba ascoltava, e il nonno proseguiva dicendo: «non posso trattarle tutte ugualmente, altrimenti non le aiuterei. Quanta acqua dare, quando darla, cosa potare o se mettere un sostegno al loro fusto, tutte queste cose io le decido conoscendole bene, nella loro diversità. E solo uno sguardo che vuole bene coglie le diversità. E le aiuta a crescere». La bambina allora alzò gli occhi, incontrandosi con lo sguardo dolce e sorridente del nonno, e sentì che gli voleva bene. La cosa importante è volere bene ai ragazzi. E conoscerli a fondo anche nelle loro peculiarità sessuate permette di guardare a loro in una maniera maggiormente aderente al loro essere.
D. Nel suo libro si parla di scuole omogenee. Quale valenza può avere questo approccio e qual è la motivazione sulla quale si basa??
Il libro parla di educazione differenziata e le scuole omogenee sono un modo per realizzarlo. In ogni caso, una volta stabilito che ci sono differenze tra maschi e femmine e affermato che in un ambito educativo è utile riconoscerle e valorizzarle, questo è possibile sia in una scuola omogenea per sesso, sia in una eterogenea. Ora stiamo lavorando in collaborazione con delle scuole per favorire didattiche specifiche, perché va da sé che in alcuni ambiti didattici e in alcuni momenti dello sviluppo è utile avere una classe compatta: questo fatto ha dei benefici che mi sorprende non vengano considerati nel panorama culturale/educativo italiano. Nel mondo anglosassone è una realtà riconosciuta anche attraverso finanziamenti, tanto che in America esistono scuole pubbliche single-sex.
D. Nel concludere, una domanda più generale. Secondo la sua esperienza professionale, quanto ha influito e influisce la perdita del valore della mascolinità (ad esempio: il progressivo venir meno dell’autorevolezza e della capacità di assumersi delle responsabilità; la sindrome di Peter Pan…) e lo svilimento della femminilità (su tutto, la pseudo-negazione della maternità) sulla situazione di crisi che sta attraversando la nostra società?
Ha influito molto. I processi di cambiamento sociale avvenuti dagli anni Sessanta in poi, se da una parte hanno contribuito a rendere più equa la società civile, dall’altra ne hanno minato aspetti importantissimi. Come scriviamo nel libro, se vuoi ristrutturare una casa, non devi abbattere i muri portanti. La diversità uomo/donna è vista generalmente con sospetto, perché si pensa sia portatrice di disuguaglianze e oppressioni. Invece credo sia vero il contrario: riconoscere le peculiarità proprie darebbe “a ciascuno il suo” in modo veramente equo. Trovo poco efficace promuovere la condizione femminile attraverso le quote rosa e non con veri e sostanziali contributi di sostegno alla maternità. Gli studi scientifici attestano che la maggiore gratificazione nella vita di una donna non risiede nei successi professionali, ma trova la sua linfa nell’ambito familiare, nell’essere madre. Per gli uomini posso dire che la stigmatizzazione dell’aggressività e il continuo dipingerli come pericolosi agenti di violenza inibisce e frustra una caratteristica che hanno naturalmente e che non può evaporare così, attraverso le campagne mediatiche. Piuttosto sarebbe sensato fare una buona educazione preventiva: se non puoi trasformare un potenziale bullo in un bimbetto rose e fiori, fai di lui un cavaliere.>>
Davvero disarmante e preoccupante!!. State allerta, dunque, e passate parola a tutte e tutti: teniamo alta la guardia perché si stanno espandendo davvero in modo esponenziale: difendiamoci!!.
Davvero disarmante e preoccupante!!. State allerta, dunque, e passate parola a tutte e tutti: teniamo alta la guardia perché si stanno espandendo davvero in modo esponenziale: difendiamoci!!.
MduL
Articoli e materiale utilizzato per il Post:
- Dati biografici dal sito: http://www.paoline.it/dettaglioAutore.aspx?id=2342
- Articolo "Presentato il nuovo libro di Cantelmi e Scicchitano sui rischi della teoria Gender" di Paolo Voltaggio per romagiornale.it;
- Articolo/Intervista "Femminile e maschile: dove sta la differenza" di Giulia Tanel per la Nuova Bussola Quotidiana, sul sito amicidilazzaro.it.
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Articoli e materiale utilizzato per il Post:
- Dati biografici dal sito: http://www.paoline.it/dettaglioAutore.aspx?id=2342
- Articolo "Presentato il nuovo libro di Cantelmi e Scicchitano sui rischi della teoria Gender" di Paolo Voltaggio per romagiornale.it;
- Articolo/Intervista "Femminile e maschile: dove sta la differenza" di Giulia Tanel per la Nuova Bussola Quotidiana, sul sito amicidilazzaro.it.
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