Ultimo aggiornamento il 6 gennaio 2025

Ecco quattro Fumetti Lesbici Italiani

Si apprende dal sito lezpop.it che sono nati ben quattro fumetti lesbici italiani che potete trovare sul web e nelle relative pagine facebook. Ma andiamo con ordine. I fumetti in questione sono: "Lella&Lalla", “Gay in the city”, "Io non amo Andrea" e "Affittasi Singola solo per donne". Per ognuno di essi vi riporto le recensioni e gli articoli scritti dal sito lezpop.it (dunque, se volete consultare direttamente il sito, potete andare al link in fondo a questo post).
Buona lettura.

Lella & Lalla.

Il primo "Lella & Lalla" è una serie di strisce di Helka che "raccontano la vita quotidiana di una giovane coppia lesbica, Lella e Lalla appunto, Faust, un FtM e la sua coinquilina Rey, l’immancabile lesbica vittima del capello rasato e infine Tea, studentessa fuorisede che vive pacificamente la sua vita di lesbica non dichiarata in famiglia e occulta i suoi preziosi cimeli queer all’avvento della parentela in visita.
I disegni non sono forse spettacolari, ma le situazioni talmente vere che sfido chiunque a non riconoscersi. Come detto da Helka al riguardo: “La mia principale fonte di ispirazione è proprio la quotidianità portata sul piano comico, sia mia che dei miei amici, che mi aiutano anche suggerendomi nuovi episodi, proprio per un bisogno di mostrare al mondo che, alla fine, la vita di una lesbica o di un ftm (Faust), è una normalissima vita come tutte le altre. Ci sono moltissimi etero che ci scrivono che in quelle stesse situazioni si rivedono e ci ridono sopra. Invece di sottolineare le differenze proviamo a trovare, invece, punti in comune a tutti, oltre a voler giocare un po’ sugli stereotipi che, volente o nolente, ci portiamo dietro.”
Gli stereotipi a cui si riferisce, e vi sfido a contestarli, sono: l’immancabile parco ex (spesso impegnato a mescolarsi sapientemente in nuove coppie), la tendenza a traslocare dalla propria amata il giorno dopo il primo “Ciao come ti chiami?”, i migliori amici maschi scambiati perennemente da nonne confuse come aspiranti fidanzati delle nipoti ormai sulla via (a parer loro) della zitellaggine.
Per saperne e soprattutto leggerne di più, il loro blog è lellaelalla.blogspot.it e la pagina Facebook.

Gay in the City.


E continuiamo con “Gay in the city” scritto e disegnato da Vincenzo Palombino, in arte “Vinnie” grafico ventiquattrenne, in cui raccontano le disavventure di Andrea, ventenne alla ricerca del vero amore e quelle dei suoi amici, il suo coinquilino, Carlona, cuoco drag queen, Enrico il rubacuori e Saretta, anche qui la solita amica lesbica vittima della stupida macchinetta per le rasature (io non ho niente contro le rasature, ma per colpa di questa moda sono ormai due anni che lotto col parrucchiere per non essere rapata random).
Tra disavventure anche qui molto quotidiane, fate madrine, nuove conoscenze ossessionate dagli ex vita natural durante, convivenze lesbiche precoci e una psicologa molto conosciuta a far da consulente, il fumetto propone uno spaccato della giovane comunità LGBT cittadina (con un occhio in più in questo caso ad alcune questioni sociali).
Davanti alle mie proteste sulla cresta di Saretta, Palombino ha spiegato:  “Per quanto riguarda il personaggio di Saretta, la lesbica rampante del gruppo, è nata dalla fusione di racconti di amiche e di clichè che si raccontano sul mondo lesbico, e così è venuta fuori una piccola lesbica con la cresta rossa (un po’ all Chicken little) sempre polemica e molto, molto innamorata. Alcune critiche che mi hanno mosso alcune mie amiche è stata infatti, che una lesbica così è uno stereotipo vivente, e si volevano vedere rappresentate come ragazze più semplici e magari con un taglio di capelli più lungo.
Devo ammettere che quando disegno le strisce mi ispiro molto a quelli che sono i clichè della comunità gay e lesbica e forse alcuni possono prendersela perché in questo modo perpetuo gli stereotipi, ma non credo, volevo disegnare un fumetto comico che si basasse sulla vita reale e che raccontava di personaggi gay, prendendo spunto dalle strip americane di Dykes di Alison Bechdel. Insomma raccontando la vita di persone comuni con problemi comuni.”
Convinte? Per leggere le sue strisce e i suoi altri lavori molto rainbow ecco il blog vinniepalombino.blogspot.it e la pagina Facebook.
Fine prima parte e buona lettura!

Io non amo Andrea.

Il fumetto "Io non amo Andrea" è edito ad opera delle due autrici: Diana Laudando per i disegni e Katya Parente autrice di soggetto e sceneggiatura.
La tensione principale delle storie si concentra su quel poco esplorato rapporto che è la grande amicizia che talvolta uomini etero riescono a intrecciare con donne lesbiche (in questo caso Andrea è vagamente innamorato di Giudy, ma sembra più una reminiscenza di un interesse passato).
La storia viaggia un po’ sulla falsariga dei telefilm americani di amichevole coinquilinaggio, e narra le disavventure di Andrea e di Giudy ex compagni di scuola e coinquilini un po’ per forza.  Il primo è un nerd impacciato con le donne, la seconda un’avvenente ragazza lesbica dal caratterino deciso. A loro si aggiunge Carmen, la bisessuale disinibita che un po’ tutt* vorremmo incontrare.
Il tono delle tavole di cui si apprezza il tratto è quello della commedia degli equivoci fresca e divertente, del resto:
La storia infatti rientra nei canoni della commedia, ispirandosi almeno come incipit alla serie tv “Will & Grace”…ma al contrario! Da un intro simile però la vicenda intraprende poi direzioni tutte sue, vista l’ambientazione più vicina a lidi italici: così ben presto i nostri avranno a che fare col bigottismo dei familiari di lui, la demolizione del mito ‘uomo macho-donna repressa’ attraverso gag esilaranti e battute al vetriolo tra i due protagonisti
A sorpresa la disegnatrice è, ebbene sì etero, e ha motivato così la scelta dei personaggi e della trama:
Come disegnatrice ho amato da subito questo progetto. Nonostante io sia etero credo che un fumetto così possa essere rivolto a tutti, far divertire tutti e far riflettere tutti . Forse l’ambizione di far scomparire i pregiudizi e le fobie sul mondo lesbo/gay con un fumetto è troppo, ma provare non costa nulla , al massimo mi accontento di diventare miliardari
Potrete trovare le tavole sia sul blog delle autrici: iononamoandrea.wordpress.com sia sulla pagina Facebook.
Ah, se non conoscete il film citato nel titolo, Io amo Andrea, di Francesco Nuti, sappiate che è un forse poco riuscito film italiano sul rapporto donne lesbiche/bisex, uomo etero, ma ha affrontato con notevole anticipo una serie di argomenti che poi il cinema italiano si è dimenticato (le ultime lesbiche italiane con figli che ricordo sono ne “Il Caimano” di Nanni Moretti, smentitemi se non è vero!).

Affittasi singola solo per donne.

Questo ultimo fumetto, "Affittasi singola solo per donne" è, invece, davvero eccezionale dal punto di vista grafico e purtroppo risale ad una serie interrotta dopo tre episodi, pubblicata qualche anno fa, come web comics su Verticalismi e poi sul sito della Ren Books (favolosa casa editrice di fumetti a tematica LGBT di cui parleremo presto).  Si tratta di Affittasi singola (solo donne) anche in questo caso opera di due autrici: Marta Fanasca sceneggiatrice e Nicoletta Bea, disegnatrice.
La storia, terminata troppo presto, ha i tempi dilatati e lo stile di una graphic novel e narra dell’incontro casuale a Roma, di Vanessa, il classico tipo alla Shane (in questo caso fuorisede di Palermo) con la sua nemesi: Giulia, la ragazza interessante, ma seria. L’incontro tra le due farà epiche scintille all’inizio per poi rallentare in una sorta di corteggiamento a ritroso.
Se Vanessa, dopo la classica storia seria finita molto male, vuole solo divertirsi, rimorchiare in libertà e non avere pensieri, Giulia che vive una situazione familiare ben diversa dalla sua (al contrario dell’altra vive ancora con sua madre, non è ricca ed è dichiarata in famiglia in modo non felice), vorrebbe continuare a frequentarla, ma con rispetto e soprattutto seriamente.  Dovrebbero smettere di vedersi immediatamente eppure qualcosa continua ad attrarle irresistibilmente.
Ripeto, disegni favolosi, purtroppo gli episodi, accompagnati ognuno da una colonna sonora scelta dalle autrici, si interrompe bruscamente lasciandoci con una splendida storia in sospeso. Rintracciata fortunosamente Nicoletta Bea tramite internet, ha spiegato che il progetto rimarrà per ora fermo e non si sa se mai riprenderà. Un peccato, noi stiamo qui ad aspettare il nostro Il blu è un colore caldo (possibilmente meno tragico). Fumettiste lesbiche di tutto il mondo, unitevi!
Le tre puntate di Affittasi singola possono essere rintracciate sia sul sito di Verticalismi, sia sul sito della Ren books (così magari già che ci siete date pure un’occhiata al loro catalogo!).
MduL

Per leggere gli articoli originali, andate direttamente sul sito lezpop.it, qui .