Ultimo aggiornamento il 24 marzo 2024

Il cerimoniale cinese e la premier lesbica dell'Islanda

Il Premier Johanna Sigurdardottir (giacca rossa) e sua moglie
Del Primo Ministro dell'Islanda, Johanna Sigurdardottir, si è già scritto tra le celesbian, quello che in questo post si vuole rimarcare, in positivo, è il suo splendido modo di essere (limpido e privo di ipocrisie) che riesce, nella sua semplicità, a mettere in crisi perfino i cerimoniali omofobi delle cancellerie straniere, in questo caso di quella cinese. Ma veniamo ai fatti.
Lo scorso mese di aprile 2013, il mitico primo ministro islandese, Johanna Sigurdardottir, è andata in visita ufficiale a Pechino con la sua consorte, Jonina Leosdottir, e, come tale, ha richiesto (non direttamente, ma nei fatti!) alla cancelleria di stato cinese di fare un balzo avanti di secoli.
E' notorio, infatti, che la Cina è un paese abbastanza omofobo (ma quali non lo sono, sigh!), al punto che l'omosessualità è stata depenalizzata soltanto nel 1997 e veniva considerata "una forma di infermità mentale" fino all'altro ieri e cioè fino al 2001. Ma vi è di più. La vita per le coppie gay - o aspiranti tali - nelle zone rurali è ammantata di ipocrisia, stante il fatto che gli amanti omosessuali sono costretti ad arrivare al matrimonio di copertura, pur di non svelare l'amore vero per una persona del proprio sesso...
In questo contesto di "arretratezza" dei diritti civili è arrivata, tranquilla e forte, come sempre, del suo semplice ma magnifico modo di essere, la Primo Ministro Islandese che, giustamente, essendo sposata con Jonina Leosdottir ormai da circa tre anni (si sono sposate nel 2010) si è presentata con la sua consorte in tutti i ricevimenti e contesti ufficiali nei quali solitamente i protocolli cerimoniali prevedono un marito maschio per un primo ministro femmina e viceversa....
I cerimonieri e la diplomazia non poco ha dovuto penare per risolvere le situazioni createsi a causa del vuoto normativo riservato a queste situazioni, ma, alla fine, come era ovvio, sono riusciti brillantemente a porvi rimedio. Lo stesso, del resto, hanno fatto quando è venuto in visita il primo ministro francese, Francois Hollande, con la sua compagna (non sua moglie, ma compagna!) Valerie Trierweiler.
Certo, il fatto che la Sigurdardottir sia anche lesbica, è stato per i cinesi un problema in più da risolvere, soprattutto a livello di copertura mediatica con la stampa che se ne è occupata solo marginalmente (tanta eco, al contrario, la notizia ha avuto nellle stampe dei paesi occidentali).
E, comunque, l'importante è che il Primo Ministro islandese e sua moglie abbiano dato una sferzata alla richiesta e necessità di diritti civili in Cina, tanto da far esultare la comunità gay del paese asiatico. L'importante è anche constatare come, con il solo modo di essere aperto, schietto e sereno, si possano abbattere tanti tabù e tanti pregiudizi ancora tristemente caratterizzanti i paesi di questo povero martoriato mondo. Viva, dunque, Johanna Sigurdardottir e sua moglie e viva l'Islanda!!!. [Fonte: il venerdì di repubblica - esteri - 24 maggio 2013]
MduL